
Questa pregevole biografia, scritta a sei mani e tradotta per Curci da Angelo Gilardino − che ne ha curato l'ampia Introduzione − chiarisce e documenta, senza pretese di esaustività, il profilo artistico di Narciso Yepes, il suo ruolo di protagonista e innovatore nella musica spagnola, mai disgiunto da un equilibrio tecnico vicino alla perfezione, la sua profonda umanità.
La perfezione delle sue esecuzioni è il risultato di una destrezza difficile da eguagliare, una statura intellettuale e una personalità artistica e umana coinvolgente quanto schietta.
Nato a Marchena (Lorca), in una famiglia contadina che non esitò a procurargli buoni maestri a Lorca e a Valencia, Yepes ne fu sempre orgoglioso.
L’incontro con Ataulfo Argenta, cui si presenta a Lorca, suonandogli la Ciaccona in Re minore di Bach, è decisivo. Nel 1947, Argenta lo chiama a eseguire il Concierto de Aranjuez da lui diretto al Teatro Español di Madrid e imprime al percorso del “ragazzo di Lorca” una svolta: gli procura il primo successo della sua carriera e la resistenza ostile di Regino Sainz de la Maza, committente del Concierto.
A Parigi, dove si trasferisce, nel 1950 interpreta con Argenta e l’Orquesta Nacional il Concierto de Aranjuez: il successo è tale da far decollare l’opera e renderne celebre anche l’autore. Il disco − inciso con Argenta nel 1957 − sarà uno dei primi e più durevoli best seller dell’industria discografica.
L’incontro con Ataulfo Argenta, cui si presenta a Lorca, suonandogli la Ciaccona in Re minore di Bach, è decisivo. Nel 1947, Argenta lo chiama a eseguire il Concierto de Aranjuez da lui diretto al Teatro Español di Madrid e imprime al percorso del “ragazzo di Lorca” una svolta: gli procura il primo successo della sua carriera e la resistenza ostile di Regino Sainz de la Maza, committente del Concierto.

A Parigi, dove si trasferisce, nel 1950 interpreta con Argenta e l’Orquesta Nacional il Concierto de Aranjuez: il successo è tale da far decollare l’opera e renderne celebre anche l’autore. Il disco − inciso con Argenta nel 1957 − sarà uno dei primi e più durevoli best seller dell’industria discografica.
L’anno successivo, mentre contempla la Senna, avviene la conversione, determinante nella sua vita di uomo e artista: “Io penso che la musica sia una costante invocazione a Dio, sempre che sia buona musica” dirà.
A metà degli anni Cinquanta, Narciso Yepes è uno degli interpreti più richiesti nel mondo e il motivo di Giochi proibiti diventa la pagina più popolare del repertorio chitarristico. Negli anni Sessanta rafforza il rapporto con il compositore madrileno Ernesto Halffter: l’esecuzione del Concierto para guitarra y orquesta, del 1969, resta uno dei migliori esempi concertanti con chitarra.
In un panorama ancora dominato dalla figura di Andrés Segovia e nel periodo post-segoviano, Yepes seppe essere un interprete originale e autorevole, un innovatore capace do raggiungere equilibri prossimi alla perfezione.
AUTORI > lgnacio Yepes, Belén Pérez Castillo, Leopoldo Neri De Caso; Traduzione > di Angelo Gilardino
TITOLO (e Sottotitolo) > Narciso Yepes. Una chitarra tra passato e futuro 

EDIZIONI > Curci
ANNO > 2015
PAGINE > 152; Prezzo di copertina > 19 euro
REPERIBILITÀ > Si trova nelle librerie, in Rete.
INTRODUZIONE all’edizione italiana > di Angelo Gilardino
FOTOGRAFIE > Archivio Michelangeli
PRECEDENTI EDIZIONI > Pubblicato nel 2014 con il titolo Narciso Yepes, dal Festival de Guitarra de Córdoba nella collana Nombres Propios de Guitarra. ≻
LUOGHI > Lorca, Valencia, Parigi.
Lettura > Scorrevole