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«Le poesie più belle» di Valentino Zeichen

Zeichen Valentino Poesie belle Fazi«Le poesie più belle» di Valentino Zeichen raccolte in un volume antologico, omaggio dell’editore Elido Fazi al suo amico, in occasione del primo anniversario della sua morte. 
Una cernita affettuosa, cui si aggiungono alcuni inediti, per ricordare il poeta, l’amico, l’uomo che, “con la sua coerenza intellettuale e il suo rigore, ha lasciato un segno indelebile nel mondo culturale italiano”.
Poeta, aforista, scrittore, Zeichen è stato anche un personaggio: fiumano, classe 1938, ha vissuto l’esodo del popolo istriano. Arrivato a Roma nel dopoguerra, ha scelto di abitare in una casa-baracca sulla via Flaminia, da irregolare, come “un libertino minimale sei-settecentesco”.
“Più che la poesia e le subdole manovre/ degli addetti alle poetiche/ per spartirsele, io amo/ fare vita d’artista” scrive. Come un dandy dentro e fuori dal tempo, in sandali francescani attacca la civiltà dei consumi con violenza e un pizzico di snobismo, ne afferra le contraddizioni, le racconta con una scrittura caustica, inconfondibile. 
Novecentesco Marziale, è stato etichettato dalla critica come anti-lirico. In realtà filtra il sentimento attraverso il divertimento.
Nelle pagine di questa ricca antologia  affiora il fiume carsico del sentimento che attraversa l’opera di Zeichen: le poesie sulla madre Evelina, sulla fanciullezza a Fiume, l’inedito epitalamio − Per Elido e Alice, Sposi − scritto nel 2010 per l’amico editore e sua moglie, che apre il volume.
 
AUTORE > Valentino Zeichen (uno pseudonimo, forse).Copia di Zeichen dagospSolo dida
TITOLO >  Le poesie più belle
EDIZIONI >   Fazi;  Collana >   Le strade
ANNO >   2017
PAGINE >   232;  Prezzo di copertina >  51 euro  (e-book 7,99 euro);
REPERIBILITÀ >  Nelle librerie, in Rete;
STRUTTURA DELL’OPERA >  Le poesie contenute nel volume sono tratte da: Area di rigore (1974), Ricreazione (1979), Pagine di gloria (1983), Museo interiore (1987),  Gibilterra (1991), Metafisica tascabile (1997), Ogni cosa a ogni cosa ha detto addio (2000),  Neomarziale (2006), Aforismi d’autunno (2010); Casa di rieducazione (2011).
PERSONAGGI > Giotto, Cimabue, Rubens, Bernini, Marcel Duchamp, Alberto Moravia, Umberto Eco, Barbara Alberti, Dario Bellezza, Vivien Lamarque, Milo De Angelis.
ALCUNE POESIE > A Evelina, mia madre   (Metafisica tascabile, 1997), la più sentimentale delle sue poesie.
Dove saranno finiti
la veduta marina,
il secchiello e la paletta,
e i granelli di sabbia
che l’istantaneo prodigio
tramutò in attimi fuggenti,
travasandoli dal nulla
in un altro nulla?
Dove sarà finito l’ovale
di mia madre
che fu il suo volto e
che il tempo ha reso medaglia?
Perché non mi sfiora più
con le sue labbra, 
dove sarà volato quel soffio
che raffreddava la
mia minestrina?
Dove le impronte di quel
lesto e disordinato
sparire delle cose? 
In quale prigione di numeri
è rinchiuso il tempo? 
Rispondimi! Dolore sapiente,
autorità senza voce.
 
L’incipit di Marcel Duchamp (Pagine di gloria, 1983):
 
Il pisciatoio entrò nei valori
della mentalità speculativa,
lo lasciarono insediarsi senza opporglisi;
anzi, l’aggiornato museo delle novità
gli riconobbe la stazza del capolavoro…
Lettura > Avvincente
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